Raggiungere sufficienti livelli di attività fisica per combattere gli effetti negativi associati alla sedentarietà è ormai diventata una vera e propria sfida. La percezione di avere poco tempo a disposizione rappresenta sicuramente una tra le principali barriere che limita la pratica regolare di esercizio fisico.

Per questo la richiesta generale è di ridurre la durata degli allenamenti, portando così negli ultimi anni allo sviluppo di esercitazioni dalle caratteristiche intermittenti. «Questa tipologia di lavori hanno il vantaggio di essere efficienti da un punto di vista della durata e grazie all’elevata intensità di produrre un effetto positivo comparabile ad allenamenti più estesi ad intensità inferiori – spiega Luca Demolli, Tecnico Sportivo e Fitness Trainer del Centro Ricerche Mapei Sport. – Le evidenze scientifiche sembrano supportare questa tipologia di attività per diverse ragioni tra cui il miglioramento dei livelli del meccanismo aerobico o una migliore sensibilità insulinica nonostante la loro breve durata».

Nel 2014 è stato coniato il termine exercise snack, con il quale si evidenzia la possibilità di svolgere attività fisica anche se non strutturata durante il corso della giornata sfruttando ad esempio una rampa di scale. «È stato dimostrato come svolgere brevi ma intensi esercizi della durata di 15-30” ripetuti fino a 20 volte al giorno produce un effetto tangibile sulla salute – puntualizza l’esperto nell’ultima puntata della serie Cubetti di Sapere. – L’approccio proposto non vuole avere la pretesa di sostituirsi alla pratica regolare di esercizio fisico strutturato, ma semplicemente sottolineare la possibilità che abbiamo di sfruttare ogni momento della vita quotidiana per combattere la sedentarietà ed avere uno stile di vita più attivo».