Giacomo Nizzolo ha vinto in volata l’ultima tappa della Vuelta a San Juan, l’ex tricolore di ciclismo in Argentina ha ritrovato il successo dopo 15 mesi difficili.

Il 29enne brianzolo della Trek Segafredo, grazie al supporto del Centro Ricerche Mapei Sport, si è ripreso completamente dai problemi fisici che hanno reso il suo 2017 un incubo ed è tornato ad alzare le braccia al cielo.

«Sono davvero felice. Volevo fortemente questa vittoria per me, per la squadra, la mia famiglia e tutte le persone che mi sono state vicino in un anno davvero complicato. Non sono ancora tornato a livello del 2016 (quando vinse il titolo di campione nazionale e fu 5° al mondiale di Doha, ndr), lo so bene, ma questa vittoria mi dà tanto morale per puntare ai grandi obiettivi della stagione» commenta Giacomo, che a san Juan allo sprint si è messo alle spalle Max Richeze e Alvaro Hodeg, entrambi della Quick Step Floors.

«L’anno scorso ogni volta che sembrava potessi tornare a correre, saltava fuori qualcosa che mi metteva i bastoni tra le ruote. È stato un continuo rincorrere, non riuscire a trovare una soluzione è stato davvero frustante, ma sono riuscito comunque a chiudere la stagione in gruppo in Cina, al Tour of Guangxi, e questo è stato molto importante per poi affrontare l’inverno con più serenità. Ciò che mi ha bloccato è stato il risultato di un insieme di fattori. Non c’è stata un’unica ragione ma una serie di motivi che dopo il problema al ginocchio hanno fatto sì che il mio fisico non rispondesse come doveva. Si è parlato di sindrome da sovrallenamento, ma non è stato solo questo il problema. Di certo ho iniziato la stagione tardi e al Giro d’Italia mi sono tirato un po’ il collo. Non è facile stare tranquillo quando vuoi cercare il risultato».

Fondamentale per il suo recupero il lavoro svolto con gli specialisti del Centro Ricerche Mapei Sport. «Abbiamo seguito un protocollo specifico per l’overtraining e abbiamo supportato Giacomo per il rientro alle corse, affiancando i tecnici del team  e in particolare il suo preparatore Josu Larrazabal nel determinare l’allenamento. Attraverso il monitoraggio effettuato con i test di valutazione abbiamo potuto valutare i tempi di recupero e programmare la distribuzione dei carichi di lavoro» spiega Andrea Morelli, responsabile del settore ciclismo di Mapei Sport.

Gli fa eco Nizzolo: «I riscontri che mi hanno fornito i medici e preparatori di Mapei Sport sono stati uno strumento prezioso grazie al quale siamo riusciti a inquadrare e monitorare il problema. Ogni volta che andavo ad Olgiate Olona (VA), per me era un giorno importante perchè capivo a che punto ero del mio recupero. Ringrazio di cuore tutto lo staff di Mapei Sport che mi ha messo a disposizione il suo tempo e la sua professionalità».

foto in alto: ©BettiniPhoto / TrekSegafredo