Perché il calciatore non può passare 4-6 settimane di pausa estiva semplicemente a riposarsi? La giornalista sportiva Giulia De Maio ha rivolto questa ed altre domande a Federico Donghi, responsabile del Training Department di Mapei Sport. «Sicuramente il recupero al termine della stagione è importante per ricaricare le batterie. Tuttavia, un lasso di tempo così consistente senza stimoli allenanti adeguati potrebbe portare ad un peggioramento sia del meccanismo aerobico che della forza. Questo si tradurrebbe in un inizio della preparazione atletica con la squadra ancora più in salita» risponde il preparatore del centro varesino, a cui si affidano diverse squadre della massima serie, a partire dal Sassuolo Calcio, nell’ultima puntata di Cubetti di Sapere.

Cosa dovrebbe fare il calciatore per mantenersi in forma durante l’estate? «La chiave sembra essere l’intensità. Infatti, più che allenamenti lunghi ed estenuanti, dei lavori di corsa più brevi ed intensi possono aiutare a mantenere il fiato così come dei lavori di forza con poche ripetizioni ma carichi tendenzialmente alti possono dare una mano a non calare muscolarmente».

Chi invece nel corso della stagione era più indietro o è andato incontro a qualche infortunio dovrebbe fare qualcosa in più? «Esattamente, in questi casi la pausa estiva dovrebbe essere vista come un’opportunità per lavorare di più sui propri punti deboli per evitare che questi possano condizionare la stagione successiva. In questo senso, il lavoro atletico per il calciatore dovrebbe essere individualizzato per riuscire a rispondere alle esigenze specifiche di ciascun atleta».