Dopo le vacanze estive torniamo in sella con i ricercatori del Centro Ricerche Mapei Sport, che oggi ci illustrano l’ultimo articolo da loro pubblicato dal titolo Relazione tra carichi di lavoro e prestazione nel ciclismo professionistico. Questo studio è il frutto del più recente “assegno di ricerca Aldo Sassi” per laureati in scienze motorie bandito da Mapei Spa in collaborazione con la Camera di commercio di Varese e Varese Sport Commission; assegno che è stato istituito per tenere viva la memoria del professore che ha fondato e guidato il centro di Olgiate Olona (VA) dal 1996 al 2010 e sostenere giovani ricercatori in ambito sportivo.

Gabriele Gallo con Andrea Morelli, Matteo Azzolini, Andrea Bosio, Ermanno Rampinini, Marco Martin ed il prezioso contributo di Luca Guercilena e Josu Larrazabal del Team Trek-Segafredo hanno testato le correlazioni tra la “dose” (intesa come quantità e intensità) di un periodo di allenamento di 4 o 8 settimane e le prestazioni in gara.

Gli esperti di Mapei Sport con il general manager e il responsabile delle performance di Trek-Segafredo hanno analizzato i chilometri macinati, il tempo trascorso nelle varie zone di potenza, i watt prodotti dai ciclisti professionisti che negli anni dal 2014 al 2018 hanno fatto parte del team World Tour americano. Tutti questi parametri sono stati messi in relazione a un indicatore di performance che si chiama Record Power Output (RPO) definito come la potenza media più alta mantenuta durante uno specifico intervallo di tempo. Per questa ricerca sono stati considerati gli intervalli di tempo pari a 1, 5, 20 e 40 minuti. L’analisi mensile, che ci dà l’idea dell’effetto dell’ultimo mese di allenamento sulla prestazione, ha evidenziato un significativo effetto positivo di tutte le variabili rappresentative della dose di allenamento sugli RPO. Questi risultati suggeriscono che un certo grado di reattività alla quantità e intensità di allenamento persiste anche nella resistenza di atleti della massima categoria quindi già molto e ben allenati. Risultati meno netti con livelli molto elevati di variabilità intra e interindividuale sono stati riscontrati nelle altre analisi svolte. In preparazione dei grandi giri sembrerebbe in parte utile effettuare allenamenti che prediligono medio-alte intensità (come Z3) nelle 8 settimane precedenti la competizione. Sempre considerando l’allenamento di 8 settimane che precede le gare di un giorno, i ciclisti tenderebbero a favorire un allenamento generalmente a medio-alte intensità che stressa il sistema cardio-respiratorio a discapito delle lunghissime uscite a bassa intensità (Z1).

In generale i risultati di questo studio confermano l’importanza di un allenamento ben strutturato sia sul volume ma anche sull’intensità al fine di ottenere la miglior performance possibile. Inoltre, la raccolta sistematica e precisa dei dati durante allenamenti e gare costituisce un tassello fondamentale per il miglioramento individuale e di squadra nel ciclismo ma non solo.