Dopo il test di salto, ci addentriamo ulteriormente nel campo della valutazione andando a scoprire altri due test a cui si sottopongono i calciatori che si affidano al Centro Ricerche Mapei Sport. Con lo studio Physiological determinants of Yo-Yo intermittent recovery tests in male soccer players pubblicato nel 2009 sull’European Journal of Applied Physiology gli esperti che seguono diverse squadre di Serie A e dei massimi campionati europei hanno indagato le determinanti fisiologiche dello YO-YO test (test di tipo intermittente molto utilizzato in tutto il mondo per il monitoraggio della condizione fisica dei calciatori), che richiama il nome di un gioco ma è assolutamente una faccenda seria per chi si occupa di preparazione e per gli atleti che vi si sottopongono.

Il test si basa su corse di tipo intermittente a step incrementali su una distanza fissa (20+20 metri, andata e ritorno con un cambio di direzione di 180°) intervallate da 10” di recupero. Il test inizia a 5 km/h (livello 1) o 10 km/h (livello 2) e il ritmo degli aumenti della velocità viene imposto con un segnale acustico emesso da un apparecchio apposito. Il test si interrompe quando il giocatore non riesce più a percorrere il tratto di navetta, restando nei tempi imposti dal segnale acustico.

Obiettivi principali della ricerca condotta da Ermanno Rampinini, Aldo Sassi, Andrea Azzalin, Carlo Castagna, Paolo Menaspà, Domenico Carlomagno e Franco Impellizzeri sono stati quelli di analizzare le differenze nelle risposte fisiologiche durante i test YOYOIR1 e YOYOIR2, ma soprattutto verificare la relazione tra un test calcio-specifico non massimale appositamente sviluppato nei laboratori di Mapei Sport (HIT) e la prestazione nelle due versioni del test YOYO sopra descritte. Infine, oltre a questi due primi obiettivi sono state anche studiate le differenze nei diversi test (YOYO e HIT) tra calciatori che militano in categorie diverse e quindi hanno delle abilità e un livello prestativo differente. Per raggiungere tali obiettivi sono stai coinvolti nello studio un gruppo di calciatori professionisti e uno di amatori. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti ad una serie di test, tra cui la prova sottomassimale ideata in Mapei Sport (HIT, 5′ di corsa intermittente a velocità standardizzata di 18 km/h, su un percorso di 25+25 m ed un recupero di 10” tra ognuna delle 10 corse che costituiscono il test) e le due versioni dei test YO-YO.

I principali risultati hanno mostrato che lo YOYOIR2 rispetto allo YOYOIR1 è un test più breve ma più intenso e quindi richiede un maggior contributo anaerobico. Sia i risultati nel test YOYOIR1 sia quelli nel test YOYOIR2 risultano essere correlati al massimo consumo di ossigeno, quindi entrambe le valutazioni necessitano una buona base di resistenza aerobica. L’importanza del meccanismo aerobico per gli sport di natura intermittente come il calcio, è confermata anche dalla buona relazione che esiste tra la cinetica dell’ossigeno e le due varianti del test YOYO. Inoltre sono state riscontrate delle forti relazioni tra i risultati nel test HIT (test non massimale, in particolare per i parametri di lattato, acidità ematica e bicarbonati) e le prestazioni nei due YOYO test che necessitano di uno sforzo massimale da parte dei calciatori. In altre parole, i risultati di questo studio suggeriscono che le informazioni raccolte utilizzando le due versioni del test Yo-Yo sono simili a quelle raccolte utilizzando il test sub-massimale HIT (ovviamente di più facile utilizzo perché non richiede sforzi massimali agli atleti). Infine, nonostante simili valori di massimo consumo di ossigeno tra calciatori amatori e professionisti, le risposte fisiologiche durante il test HIT e le cinetiche dell’ossigeno sono risultate differenti nei due gruppi, confermando ulteriormente la validità di queste due valutazioni per la quantificazione della condizione fisica dei calciatori.