Dopo il successo del mondiale femminile di calcio Ermanno Rampinini, responsabile dello Human Performance Lab (HPL) di Mapei Sport, ci spiega cosa cambia quando a giocare a pallone sono uomini e donne. Il nostro consulente per gli sport di squadra ci tiene subito a precisare che lo sport è lo stesso, ma bisogna tenere in considerazione differenze di genere visto che uomini e donne hanno caratteristiche fisiche diverse.

«I maschi per esempio hanno una maggior massa muscolare e di conseguenza più forza e potenza muscolare, per le femmine bisogna tenere conto della presenza del ciclo mestruale. A oggi la ricerca si è occupata decisamente più di calcio maschile rispetto a quello femminile, che si sta sviluppando molto negli ultimi tempi. Comunque alcuni dati di fatto sono risaputi – commenta Rampinini. – Le qualità da allenare sono simili: sia per i maschi che per le femmine è importante avere una buona qualità aerobica e resistenza, trattandosi di uno sport intermittente il calciatore non deve svolgere un lavoro di endurance come un maratoneta, ma deve allenare la capacità di sopportare le diverse fasi della partita perciò è importante avere buone qualità dal punto di vista muscolare, da poter sfruttare nei contrasti, negli sprint… Le differenze tra i due sessi si notano anche nella frequenza di certi tipi di infortuni: le calciatrici vanno più di frequente incontro alla rottura del legamento crociato (la prevenzione da questo punto di vista è molto importante e sarebbe opportuno che le ragazze che si vogliono avvicinare al gioco del calcio vengano educate fin da piccole all’attuazione di un programma preventivo per evitare questi tipi di problemi); negli uomini sono più numerosi gli infortuni di tipo muscolare, sviluppando potenze maggiori, le strutture muscolari e articolari sono più sollecitate da questo punto di vista».